<\/a><\/p>\nGRUPPO DI LAVORO<\/span><\/strong>
\nProf Zampieri Nicola<\/strong> – universit\u00e0 di verona, verona<\/i>
\nDr Errico Andrea<\/strong> – universit\u00e0 di verona, verona<\/i>
\nDr Vinco Sara<\/strong> – universit\u00e0 di verona, verona<\/i>
\nProf.ssa Dando Ilaria<\/strong> – universit\u00e0 di verona, verona<\/i><\/p>\nAREA TEMATICA<\/span>
\n<\/strong>Applicazioni innovative di bioingegneria<\/p>\nABSTRACT<\/span>
\n<\/strong>L\u2019infertilit\u00e0 colpisce pi\u00f9 di 190 milioni di persone nel mondo e nel 50% delle coppie \u00e8 collegata alla sfera maschile. Alterazioni del potenziale fertile nel maschio sono spesso dovute a patologie andrologiche che possono essere diagnosticate e trattate gi\u00e0 in et\u00e0 pediatrica e adolescenziale. Oggi oltre il 40% delle procedure chirurgiche nel maschio in et\u00e0 0-16 anni sono relative agli organi genitali ed associate ad un alterato potentziale fertile. Il progetto si avvale di metodologie di coltura cellulare per amplificare in vitro tessuto testicolare e para-testicolare derivato da paziente pediatrico. Molte patologie infatti, richiedono trattamento post-chirurgico, spesso con utilizzo di ormoni. I dosaggi e gli schemi terapeutici tuttavia non sono standardizzati ma vengono utilizzati uguali dosaggi per patologie differenti. Gli scopi principali del progetto sono: 1) identificare dei marcatori predittivi di infertilit\u00e0 in pazienti pediatrici con patologie andrologiche; 2) individuare il miglior approccio terapeutico, sia come dosaggio sia come tipologia di stimolazione ormonale, tramite studi in vitro su cellule derivate da ogni paziente; 3) sviluppare tecnologie in vitro per preservare il potenziale fertile del bambino predisposto all\u2019infertilit\u00e0 tramite un approccio finalizzato alla medicina rigenerativa. L\u2019innovazione del progetto risiede nell\u2019interdisciplinarit\u00e0, grazie alla stretta collaborazione tra la componente clinica\/chirurgica e quella biologica\/biochimica, e nell\u2019utilizzo di tecniche di coltura cellulare pioneristiche che permettono di effettuare molteplici studi partendo da biopsie tissutali molto piccole (circa 10 mm3). Da un punto di vista applicativo, il progetto permette di identificare gi\u00e0 in et\u00e0 pediatrica quei pazienti che potranno avere alterazioni del potenziale fertile, consentendogli di seguire tempestivamente un percorso diagnostico e terapeutico personalizzato ed evitandogli di interfacciarsi con problemi d\u2019infertilit\u00e0 in et\u00e0 adulta con noti risvolti piscologici e sociali. I risultati a lungo termine hanno dimostrato che \u00e8 fondamentale differenziare le terapie, e che i risultati sono correlati all’et\u00e0 del paziente. Questo approccio ha permesso di utilizzare “meno” farmaco in alcuni pazienti, con dosaggio pi\u00f9 “mirato”<\/p>\n <\/p>\n