AFFILIAZIONE
studente corso di laurea digital education, unimore.
AUTORE PRINCIPALE
Studente Barzanti Sara
VALUTA IL CHALLENGE
GRUPPO DI LAVORO
Dottore Diaz Crescitelli Matias Eduardo ricercatore
AREA TEMATICA
ABSTRACT
Metodo: Partendo dalla domanda generativa “qual è l’esperienza di utilizzo della telemedicina da parte di pazienti in condizioni di cronicità e/o disabilità e/o dei caregiver a domicilio?” abbiamo condotto uno studio qualitativo con focus group, basato su un approccio di Ricerca Azione Partecipativa (Participatory Action Research), includendo pazienti e caregiver in qualità di co-ricercatori. Lo studio è stato promosso dal Laboratorio EduCare e dal Centro EDUNOVA dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Risultati: Dall’analisi della voce dei partecipanti si evince l’importanza dell’uso della telemedicina in quanto strumento in grado di agevolare le interazioni con il medico [“mi fa comodo per evitare di fare la fila quando non devo essere visitata”], soprattutto quelle in cui la relazione e il ragionamento clinico sono di bassa complessità, o addirittura possiedono caratteristiche di ciclicità [“per la ricetta mando un WhatsApp”], e solo in una minima parte è ritenuta utili ai fini di definire il percorso diagnostico terapeutico [“ho chiamato il medico e abbiamo concordato che mia mamma doveva assolutamente andare in pronto soccorso”]. Durante l’arco di tutto lo studio, l’unica costante è l’importanza della presenza del medico nei momenti di cura, ritenuta insostituibile e derogabile soltanto nei casi sopra descritti: “la presenza umana del medico è insostituibile, mi è impossibile pensare di essere visitato a distanza”.
Conclusioni: Il nostro studio ci ha permesso di comprendere quelle che sono considerate dai pazienti le buone pratiche e i punti critici dei teleconsulti in contesto domiciliare, così come di individuare eventuali azioni per l’opportunità della telemedicina come integrazione della consultazione in presenza.