Convegno Nazionale AIIC

CF X-LINKER®, UN SISTEMA PER IL CROSS-LINKING CORNEALE PER IL TRATTAMENTO DEL CHERATOCONO E DELLE ECTASIE CORNEALI: VALUTAZIONE HB-HTA

AFFILIAZIONE

asst santi paolo e carlo


AUTORE PRINCIPALE

ING Genova Marta

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GRUPPO DI LAVORO

Ing Chiesa Melania asst santi paolo e carlo
Ing Di Marcoberardino Vittoria asst santi paolo e carlo







AREA TEMATICA

Esperienze e metodologie di valutazione delle tecnologie

ABSTRACT

Il progetto è volto all’introduzione in Azienda di un nuovo dispositivo: il sistema CF X-LINKER® per il cross-linking corneale (CXL) utilizzato per il trattamento del cheratocono e delle ectasie corneali, patologie rare per cui la Clinica Oculistica dell’ ASST Santi Paolo e Carlo è centro di riferimento regionale.
Il Cheratocono è una malattia degenerativa della cornea e rappresenta la prima causa di trapianto della cornea nelle persone under 40. Il cross-linking trova impiego anche nelle ectasie corneali in esiti di trapianto. Attualmente l’alternativa al cross-linking non esiste e questo determina la degenerazione della malattia e/o il trapianto corneale.
Il sistema CF X-LINKER® consiste in un Illuminatore UV-A di luce ultravioletta che, in combinazione con una soluzione oftalmica fotosensibile (Riboflavina), permette la fotopolimerizzazione delle fibrille di collagene stromale con lo scopo di aumentare la rigidità, la forza e la stabilità biomeccanica. L’assorbimento della Riboflavina può avvenire con rimozione dell’epitelio (EPI-OFF) o senza (EPI-ON).
Esistono diversi illuminatori in commercio, ma il CF X-LINKER® è l’unico che consente la iontoforesi; un processo attivo che tramite l’utilizzo di un campo elettrico permette di effettuare il cross-linking con tecnica EPI-ON e consente di avere la stessa efficacia nell’assorbimento della Riboflavina della tecnica EPI-OFF. Inoltre, è l’unico dispositivo a disporre della metodica custom fast, che consente di eseguire il trattamento senza rimozione dell’epitelio anche su cornee sottili, estendendo il trattamento a pazienti che non potrebbero beneficiare della terapia. Tali metodiche hanno il vantaggio di preservare l’epitelio corneale, con riduzione dei sintomi post-operatori per il paziente.
L’analisi della letteratura ha evidenziato il trattamento efficace, sicuro e minimamente invasivo, migliorando la qualità di vita dei pazienti e sostituendosi alla cheratoplatica. Il rischio di complicanze dipende dalla gravità della patologia oculare pre-operatoria e dalla collaborazione che il paziente presta nell’eseguire le indicazioni post-operatorie.
È stata eseguita un’analisi su più dimensioni (rilevanza generale, sicurezza, efficacia, impatto economico e finanziario, impatto organizzativo) da un team multidisciplinare (Ingegneria clinica, Farmacia, Gestione Operativa, Personale Sanitario) che ha portato ad una valutazione positiva dell’opportunità di introdurre il sistema in Azienda.

 

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