AFFILIAZIONE
arnas g. brotzu
AUTORE PRINCIPALE
Ing. Montisci Sarah
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GRUPPO DI LAVORO
Ing. Loberto Alessio arnas g. brotzu
Ing Aramini Andrea Giordano arnas g. brotzu
Ing. Zucca Giovanni arnas g. brotzu
Ing Aramini Andrea Giordano arnas g. brotzu
Ing. Zucca Giovanni arnas g. brotzu
AREA TEMATICA
Interoperabilità dei dispositivi medici
ABSTRACT
Il RIS PACS, infrastruttura oggi fondamentale, rappresenta uno strumento consolidato per la gestione efficiente e sicura dell’imaging e dei dati clinici, consente la riduzione degli errori, l’ottimizzazione del lavoro, l’aumento della produttività, la rapida accessibilità e condivisione e la conservazione a lungo termine garantendo un’adeguata profondità storica in un’era dove la vita media del paziente è sempre in crescendo. La radiologia e gli altri produttori di imaging generano dati che consentono di identificare anomalie o lesioni nei tessuti. Per una diagnosi definitiva e più dettagliata, è spesso necessaria l’analisi al microscopio un campione di tessuto.
La sfida dell’ARNAS Brotzu vede l’integrazione nel sistema PACS delle immagini istologiche digitali prodotte dall’anatomia patologica per disporre di una piattaforma unificata con singola interfaccia da cui i professionisti possano avere accesso ad una vasta gamma di dati clinici migliorando l’efficienza e la qualità delle diagnosi.
La transizione al digitale sposta l’anatomopatologo dalla sua tradizionale postazione al microscopio verso una più evoluta dotata di Workstation e monitor medicale. I vetrini tradizionali vengono digitalizzati attraverso scanner ad alta risoluzione, consentendo agli operatori di visualizzare e analizzare le immagini digitali su monitor con numerose nuove possibilità (condivisione in tempo reale per consulti di tipo D2D, possibilità di inserire appunti, prendere misure, selezionare ROI, applicare algoritmi di AI e pattern recognition per l’analisi automatizzata dei vetrini digitalizzati ed un supporto alla diagnosi). Ma l’innovazione, si sa, porta con sé sempre delle sfide importanti che in questo caso sono: il cambiamento radicale delle modalità di lavoro a cui sono sottoposti gli anatomopatologi e le dimensioni richieste all’archivio PACS. L’ARNAS Brotzu, infatti, è centro regionale per i trapianti ed HUB di riferimento per le patologie oncologiche. La produzione di vetrini si attesta intorno alle 200.000 unità all’anno e, se si considera la dimensione media di una scansione a 40X (pari ad 1GB), ecco che sia arriva facilmente a dover ragionare nell’ordine dei PetaByte.
Il contratto è ormai prossimo all’avvio, non resta che accompagnare gli anatomopatologi nel percorso in cui i radiologi sono stati pionieri e poter finalmente assistere alla condivisione dello strumento ed alla collaborazione dei professionisti per offrire al paziente il miglior risultato.
La sfida dell’ARNAS Brotzu vede l’integrazione nel sistema PACS delle immagini istologiche digitali prodotte dall’anatomia patologica per disporre di una piattaforma unificata con singola interfaccia da cui i professionisti possano avere accesso ad una vasta gamma di dati clinici migliorando l’efficienza e la qualità delle diagnosi.
La transizione al digitale sposta l’anatomopatologo dalla sua tradizionale postazione al microscopio verso una più evoluta dotata di Workstation e monitor medicale. I vetrini tradizionali vengono digitalizzati attraverso scanner ad alta risoluzione, consentendo agli operatori di visualizzare e analizzare le immagini digitali su monitor con numerose nuove possibilità (condivisione in tempo reale per consulti di tipo D2D, possibilità di inserire appunti, prendere misure, selezionare ROI, applicare algoritmi di AI e pattern recognition per l’analisi automatizzata dei vetrini digitalizzati ed un supporto alla diagnosi). Ma l’innovazione, si sa, porta con sé sempre delle sfide importanti che in questo caso sono: il cambiamento radicale delle modalità di lavoro a cui sono sottoposti gli anatomopatologi e le dimensioni richieste all’archivio PACS. L’ARNAS Brotzu, infatti, è centro regionale per i trapianti ed HUB di riferimento per le patologie oncologiche. La produzione di vetrini si attesta intorno alle 200.000 unità all’anno e, se si considera la dimensione media di una scansione a 40X (pari ad 1GB), ecco che sia arriva facilmente a dover ragionare nell’ordine dei PetaByte.
Il contratto è ormai prossimo all’avvio, non resta che accompagnare gli anatomopatologi nel percorso in cui i radiologi sono stati pionieri e poter finalmente assistere alla condivisione dello strumento ed alla collaborazione dei professionisti per offrire al paziente il miglior risultato.