AFFILIAZIONE
aorn “sant’anna e san sebastiano”
AUTORE PRINCIPALE
Ing. Raucci Pasquale
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GRUPPO DI LAVORO
Ing. Romallo Vittorio Emanuele aorn “sant’anna e san sebastiano”
Ing. Longobardo Maria aorn “sant’anna e san sebastiano”
Prof. Cobellis Luigi aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr. Bernardo Italo aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr. Di Monaco Pietro aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr.ssa Russo Raffaella aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr.ssa Desiderio Maria Rosaria aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr.ssa Sollo Carmela aorn “sant’anna e san sebastiano”
Ing. Longobardo Maria aorn “sant’anna e san sebastiano”
Prof. Cobellis Luigi aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr. Bernardo Italo aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr. Di Monaco Pietro aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr.ssa Russo Raffaella aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr.ssa Desiderio Maria Rosaria aorn “sant’anna e san sebastiano”
Dr.ssa Sollo Carmela aorn “sant’anna e san sebastiano”
AREA TEMATICA
Sanità digitale e telemedicina
ABSTRACT
La “skin to skin contact” e la “rooming in” sono pratiche atte a favorire il bonding e a facilitare l’allattamento al seno. In Italia il rooming-in non è obbligatorio, dipende dal singolo ospedale. Nel Sud Italia le pratiche del bonding e del rooming-in risultano meno diffuse probabilmente a causa di un retaggio culturale o di difficoltà organizzative/strutturali delle Aziende sanitarie. Nella AORN di Caserta la sala parto e il nido sono situati su piani differenti, con conseguente dispendio di tempo da parte degli operatori sanitari e, per i neonati, esposizione a rischi correlati alla loro movimentazione tra i reparti. La pratica dello SSC, che implica la posizione prona del neonato sull’addome/torace materno, è però correlata ad un aumento del rischio di SUPC con incidenza 8-10/100.000 nati. Ricercare nuove strategie e tecnologie per migliorare gli outcome dell’assistenza alla diade mamma bambino, applicando le raccomandazioni UNICEF e OMS della pratica SSC per favorire il bonding e l’allattamento al seno in sicurezza e rilevare precocemente il rischio di SUPC. Introduzione di un protocollo che prevede l’utilizzo della tecnologia HOWDY BABY, dispositivo di monitoraggio indossabile che rileva i principali parametri vitali del neonato e la posizione in modo continuo e non invasivo. Composto da un’unità elettronica (31 g), applicata su delle fasce sensorizzate, e un’app entrambe certificate “DM IIb”. Lo studio è stato condotto arruolando e osservando un determinato gruppo di neonati e praticando lo skin to skin entro 20 minuti dalla nascita. I dati sono stati raccolti nel periodo aprile-maggio 2023. I dati raccolti hanno consentito al personale sanitario, collocato nella stanza di sorveglianza infermieristica, di monitorare dal monitor/tablet i parametri HR, Fr, ecg e posizione del neonato mentre quest’ultimo, con indosso il dispositivo, era in stanza con la madre. Ciascun monitoraggio è stato attestato con specifici e dettagliati report generati dalla stessa app e inviati in cartella clinica. Il monitoraggio da remoto dei parametri vitali dei neonati permette la pratica in sicurezza della SSC e del rooming-in anche in realtà ospedaliere che presentano limiti logistici. Si ottimizza l’intervento del personale sanitario riducendo il rischio di SUPC. I dati confluiscono direttamente in cartella clinica integrando quelli rilevati tramite osservazione tradizionale. Tale soluzione tecnologica è adottabile anche in regime di telemedicina.