COMUNICATO STAMPA 9
CONCLUSO IL XXII CONVEGNO AIIC
NOCCO: TECNOLOGIE UTILI SONO QUELLE CHE RISPONDONO A CHIARI BISOGNI CLINICI
ARRIVEDERCI AD AIIC 2023: APPUNTAMENTO A FIRENZE
SARA’ OCCASIONE DEL 30° COMPLEANNO DELL’ASSOCIAZIONE
RICCIONE, 15 GIUGNO 2022 – Oltre 2000 presenze, quasi 1000 partecipanti ai corsi di formazione, circa 300 relatori e discussant nelle tavole rotonde: si chiude oggi a Riccione il XXII Convegno nazionale AIIC e queste sono le cifre di un evento particolarmente riuscito. “Il PNRR era il punto di partenza, il rinnovamento del SSN e le opportunità offerte dalle tecnologie per la salute sono la prospettiva futura con cui abbiamo affrontato in tutte le sessioni”, ha dichiarato in chiusura dei lavori il presidente dell’Associazione Umberto Nocco, “Dopo Riccione per noi è sempre più evidente, anche grazie ai dialoghi di questi giorni con le altre professioni e con i cittadini, che la tecnologia utile è quella che parte da un bisogno clinico e che viene inserita all’interno di un processo corretto. E’ solo grazie alla valutazione multidimensionale del paziente e del suo bisogno che possiamo determinare le migliori risposte: se queste vengono inserite all’interno di un’organizzazione efficiente ed efficace, raggiungiamo il vero successo di una corretta programmazione degli investimenti tecnologici, siano essi di grandi apparecchiature, che di devices e reti”.
Oggi il ruolo degli ingegneri clinici oggi supera i vecchi “confini” ospedalieri: a Riccione è risultata evidente la sempre maggiore attenzione che viene data dalle politiche sanitarie e dalla programmazione al territorio ed alla medicina di prossimità ed anche qui questa professione inizia ad essere coinvolta. “L’ingegnere clinico ormai in prima fila nel dialogo con il medico di medicina generale”, ha sottolineato Nocco, “Noi parliamo con i cittadini e con le loro associazioni, e ci rapportiamo al management sanitario territoriale portando un contributo di competenze e di progettualità che sarà messo a disposizione delle case di comunità, della telemedicina e dell’interoperabilità di sistema. Siamo al punto di avvio di una fase evolutiva e come professione offriremo la massima collaborazione affinché le tecnologie possano offrire (in totale sicurezza) il miglior del contributo possibile”
L’arrivederci per il mondo dell’ingegneria clinica e per le tecnologie healthcare è fissato per la primavera del 2023: il XXIII Convegno AIIC è infatti stato già annunciato per il prossimo 10-13 maggio. La location prescelta è la Fortezza da Basso di Firenze, dove l’Associazione festeggerà anche i 30 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1993 grazie ai “pionieri” italiani della professione.
Ufficio Stampa e Comunicazione AIIC
Walter Gatti
COMUNICATO STAMPA 8
AIIC AWARDS: NOVE PROGETTI VINCENTI PER UNA TECNOLOGIA SEMPRE PIU’ UTILE E INNOVATIVA
AMPIO LO SCENARIO DEI PROGETTI PREMIATI: TELERIABILITAZIONE POST-ICTUS, GESTIONE DEI DATI SUL TERRITORIO, PREVENZIONE DELLE FRATTURE, MONITORAGGIO BPCO, CYBERSECURITY.
UMBERTO NOCCO: MULTIDISCIPLINARIETA’ E CONCRETEZZA SONO LE LEVE VINCENTI DEL NOSTRO PREMIO. NEI PROSSIMI ANNI UN SEMPRE MAGGIOR COINVOLGIMENTO DI CENTRI RICERCA, UNIVERSITA’ E STRUTTURE SUL TERRITORIO
RICCIONE, 15 GIUGNO 2022 – Oltre 150 progetti provenienti da tutta Italia e da ambiti professionali diversissimi (ingegneria clinica, fisioterapia, chirurgia, ricerca pura, informatica medica, organizzazione…..): l’AIIC AWARDS ha raccolto le migliori progettualità nell’ambito delle tecnologie sanitarie nazionali e ne ha selezionate nove grazie ad una giuria specialistica particolarmente attenta e competente.
I Premi, consegnati a Riccione all’interno del XXII Convegno nazionale AIIC, sono stati occasione – come dichiarato dal Presidente del Convegno Lorenzo Leogrande, “di una riflessione sulla capacità dei giovani professionisti italiani di produrre e sviluppare progettualità in grado di incidere concretamente sul miglioramento della vita quotidiana dei pazienti, come anche sul potenziamento delle organizzazioni sanitarie che utilizzano le tecnologie digitali”.
E’ stato Nino Cartabellotta (presidente GIMBE), presidente della Giuria specialistica dell’AIIC AWARDS a consegnare i premi, che sono andati a: Marta Catte (ASL3 Nuoro) per “Soluzioni per il territorio: population health management nella ASL3 di Nuoro” (categoria: PNRR, progetti e proposte per una nuova sanità); Brando Romani (Design Campus, Università di Firenze) per “B-MO: progetto di un dispositivo del servizio integrato per il monitoraggio della BPCO” (categoria: Sanità digitale e telemedicina); Greta Puleo (ASST Niguarda, Milano) per un progetto nell’ambito della radiochirurgia stereotassica intracranica che interessa l’ambito delle neoplasie “Aggiornamento Leksell Gamma Knife Icon” (categoria: Gestione delle tecnologie biomediche); Danilo Pani (Università di Cagliari) per “Domomea: la teleriabilitazione domiciliare per il paziente post-Ictus” (categoria: Innovazione-processi, prodotti, servizi); Luca Cinquepalmi (Fondazione ENPAM, Roma) per il progetto TECH2DOC (categoria: Formazione continua e training professionale); Marco di Paola (CNR-Istituto di Fisiologia Clinica, Roma) per il progetto Prevenzione e diagnosi precoce delle fratture da fragilità: tecnologia ecografica REMS (categoria: applicazioni innovative di bioingegneria); Annalisa Nardone (università di Pisa) per Patient involvement in health technology assessment (categoria: Valutazione delle tecnologie ed esperienze di procurement); Daniele Pietrobon (Ospedale Bambino Gesù, Roma) per Telemetria e telemonitoraggio per lo scompenso cardiaco pediatrico (categoria: Sperimentazione clinica sui medical devices); Michele Bava (Università di Trieste) per Sistemi avanzati per analisi e gestione del rischio per la Cybersicurezza dei dispositivi medici (categoria: interoperabilità dei dispositivi);
A questi premi, attribuiti dalla giuria specialistica (che era composta da esperti di settore), si è poi aggiunto il premio della giuria popolare che è stato assegnato a Gian Luca Viganò (ASST Spedali Civili Brescia), per “Digitalizzazione dei processi di ingegneria clinica” (che era inserito nella categoria Gestione delle tecnologie biomediche). Concludendo l’evento di premiazione il presidente AIIC Umberto Nocco ha sottolineato “che i valori di concretezza e multidisciplinarietà dell’AIIC AWARDS sono le leve vincenti di questo premio. Nei prossimi anni intendiamo sviluppare questa proposta con un sempre maggior coinvolgimento di centri di ricerca, università, strutture sanitarie sul territorio e soggetti della produzione per riuscire a rappresentare sempre più in profondità la qualità professionale di quanto il settore della healthcare technology sviluppa nel nostro Paese”.
Ufficio Stampa e Comunicazione AIIC
Walter Gatti
COMUNICATO STAMPA 7
HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT A UN PUNTO DI SVOLTA: L’IMPEGNO DEGLI INGEGNERI CLINICI
LEOGRANDE: VIVIAMO UN MOMENTO ISTITUZIONALE E NORMATIVO OTTIMALE PER RILANCIARE L’HTA, ANCHE IN STRETTA RELAZIONE CON IL PROCUREMENT
RICCIONE, 15 GIUGNO 2022 – La valutazione delle tecnologie da acquistare nelle realtà sanitarie, l’HTA (Health Technology Assessment) “è un tema chiave nel nostro Convegno 2022 per due ragioni. La prima, riguarda la nostra competenza e professione: noi, di fatto, ci occupiamo di HTA ogni giorno, nell’attività che svolgiamo. La seconda motivazione è legata al momento istituzionale davvero importante che stiamo vivendo”, sono le parole di Lorenzo Leogrande, Presidente del XXII Convegno nazionale AIIC, Associazione Italiana Ingegneri Clinici, in corso di svolgimento a Riccione. E’ un vero “rilancio” dell’importanza dell’HTA nel sistema sanitario italiano, quello operato nell’evento AIIC, che sottolinea temi noti e stimola nuovi scenari: “Attraverso la Legge delega 53/2021 – ricorda Leogrande – si sta recependo sostanzialmente la normativa nazionale per i due regolamenti 745/2017 e 746/2017 che riguardano i dispositivi medici e i dispositivi in vitro. In questa norma ci sarà anche una parte relativa al rafforzamento dell’HTA soprattutto in relazione al procurement. Per questo abbiamo voluto affrontare il tema in un confronto diretto con le Centrali di committenza, che si occupano del processo d’acquisto”.
Oggi il legame tra HTA e procurement è sostanzialmente assente perché “le centrali di committenza – continua il presidente del Convegno AIIC – raccolgono i fabbisogni delle aziende sanitarie, aggregano la domanda e, nelle gare sull’innovazione, adotta meccanismi di affidamento diretto. Invece noi auspichiamo la diffusione di una cultura di HTA che si applichi a prescindere da quelle che sono le metodologie e gli obblighi di natura normativa. Poi dobbiamo lavorare per fare in modo che i processi di acquisto tengano conto, laddove possibile, delle valutazioni effettuate. È chiaro che questo link si deve creare sulla base di un linguaggio comune”.
Dal 2017, con l’implementazione della cabina di regia per l’HTA che ha delineato in maniera chiara e puntuale il processo per l’acquisto di nuove tecnologie, il modello ha avuto difficoltà nell’essere tradotto in pratica. È mancata di fatto la funzionalità di un modello razionale e strutturato, sancito da un’intesa Stato-Regioni, di una cabina di regia – costituita da Ministero della Salute, Agenzie nazionali (Agenas e Aifa) e rappresentanti di regioni – per la produzione di HTA. “Nonostante lo stop degli anni di pandemia, le regioni hanno usato degli elementi del processo e per questo è stato istituito un gruppo di lavoro che ha la missione di provare a efficientare questa relazione”, ha sottolineato Americo Cicchetti, direttore Altems, l’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari. Una relazione che comunque è da stabilizzare, aggiornare e rilanciare.
Come hanno sottolineato gli esperti coinvolti nel dibattito all’interno dell’evento AIIC, oggi è necessario aggiornare l’Intesa Stato-Regioni del 2017 che ha definito il programma nazionale di HTA e prevedere poi un aggiornamento periodico per renderlo autorevole e rappresentativo per tutti i soggetti coinvolti. Servono inoltre “risorse e assunzione di responsabilità – è stato il messaggio proposto da Cicchetti – tra gli elementi mancanti in questo scenario in movimento uno riguarda sicuramente le risorse, perché si è sempre pensato di sviluppare l’Health Technology Assessment senza investimenti e questo evidentemente rende lento se non immobile l’intero sistema”.
In conclusione Lorenzo Leogrande ha sottolineato che AIIC non solo “osserva dal di dentro l’intero sistema HTA, ma intende esserne un motore propulsivo. Proprio noi, come professionisti e insieme ad altri professionisti, ne conosciamo alla perfezione i vantaggi e le attuali criticità e ci faremo protagonisti di proposte e suggerimenti ai decisori nazionali e regionali, affinché non si perda l’occasione offerta dal PNRR e dalle recenti normative affinché l’Health Technology Assessment possa trovare una via italiana alla valutazione delle tecnologie sanitarie che sappia offrire autentico valore, garantendo sostenibilità e corretta gestione”.
Ufficio Stampa e Comunicazione AIIC
Walter Gatti
COMUNICATO STAMPA 6
TELEMEDICINA: RISORSE UMANE E COMPETENZE OLTRE ALLE TECNOLOGIE
AL CONVEGNO NAZIONALE AIIC 2022 DIALOGO TRA ALCUNI TRA I MASSIMI ESPERTI INTERNAZIONALI DI SICUREZZA INFORMATICA HEALTHCARE
RICCIONE, 14 GIUGNO 2022 – Il PNRR, nelle Missione 6, investe un miliardo di risorse affinché la telemedicina, di cui esistono 369 esperienze a livello locale, entri in maniera capillare all’interno del territorio e la casa diventi primo luogo di cura del paziente. “Bisogna però investire altrettanto sulle professionalità e quindi agire non solo sulla parte tecnologica”, afferma Emilio Chiarolla, coordinatore per il gruppo Telemedicina di AIIC, intervenendo al XXII Convegno nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, in corso a Riccione fino al 15 giugno. “Non mancano solo le risorse umane – aggiunge – ma anche la preparazione culturale sia dei pazienti che degli operatori. La scommessa quindi è di creare competenze e portare le esperienze fatte a livello ospedaliera-aziendale su scala regionale e nazionale. In questa fase – continua Chiarolla – servono le competenze tecniche per la progettazione e la messa a punto di sistemi – standard di interoperabilità – che facilitino l’integrazione dei dati e la messa a regime delle soluzioni su scala nazionale da un lato e la formazione di una cultura adeguata dall’altro”.
La grande scommessa per la telemedicina è il rilancio dell’organizzazione dei servizi territoriali per portare la sanità fino al domicilio, come previsto dal cosiddetto DM71. Servono quindi tecnologia e competenze adeguate. “Molte esperienze già presenti a livello regionale esprimono contenuti tecnologici rilevanti – osserva Chiarolla – ma spesso non sono collegate all’interno di un ecosistema di sanità digitale, cioè al fascicolo sanitario, alle cartelle cliniche o ai sistemi di prenotazione. A questo si deve aggiungere la questione critica dell’interoperabilità del dato, cioè la possibilità e la capacità di far dialogare sistemi diversi, oltre al tema della sicurezza e della cybersecurity”.
Il Governo sta facendo atti normativi, “ma questo si deve accompagnare a deliberazioni regionali e territoriali per come organizzare i processi – spiega Serena Battilomo, direttore del Sistema informativo sanitario nazionale del ministero della Salute – La tecnologia, senza un ripensamento dei processi e dell’organizzazione, non può fare nulla e la componente umana è fondamentale”. I tempi prevedono che, entro settembre 2024, ogni regione abbia approvato un progetto di telemedicina per fare in modo che 200.000 persone siano seguite nel 2025, ricordando che si tratta di costruire una cultura per l’uso della tecnologia perché i problemi si sono verificati nel 61% dei casi per problemi tecnici, ma con la stessa percentuale anche per problemi culturali: pazienti e professionisti non sono pronti.
Si capisce quindi perché, come previsto dalla Missione 6 del PNRR, siano 2 le piattaforme da realizzare: la component 1, per l’erogazione delle prestazioni, di cui si sta occupando Agenas, e la component 2 che ha il compito di governance e monitoraggio delle prestazioni di telemedicina e fare formazione e informazione. “Semplificando – dice Chiarolla – potremmo dire che la piattaforma component 1 crea l’autostrada e la 2 forma le persone e monitora il traffico, verificando che tutti abbiano standard per far viaggiare i dati”. Sono i 3 tavoli di lavoro ministeriali per la piattaforma component 2 a cui siede AIIC per fornire elementi utili alla formazione, validazione e monitoraggio delle soluzioni esistenti.
Sull’opportunità offerta dal PNRR per un cambio di passo grazie alla telemedicina, sottolinea l’importanza strategica del fattore umano anche il presidente GIMBE, Nino Cartabellotta che, intervenendo al Convegno AIIC sottolinea: “Se l’obiettivo è utilizzare questo denaro per rilanciare il Servizio sanitario, serve collaborazione tra Stato e Regioni. Servono riforme coraggiose e vincolare la spesa corrente per il personale sanitario, altrimenti sarà solo una sola operazione di lifting, particolarmente costoso”.
Propone uno stravolrinnovamento di mentalità, Antonio Vittorio Gaddi, presidente della Società italiana di telemedicina (SIT) per evitare la creazione di flussi e dati ridondanti e ingestibili. Nell’applicazione della telemedicina bisogna “ragionare con uno schema che parta dal paziente, dal bisogno del paziente e da qui definire gli obiettivi clinici e sanitari, quindi decidere cosa impiegare e inserire anche indicatori di risultato clinico, ricoveri e complicanze. Non servono solo risultati di struttura. L’etica – sottolinea – prevede indicatori di processo e struttura per il bene del paziente in cui la tecnologia favorisce e non limita il rapporto medico-paziente”.
In questo contesto, l’AIIC può “aiutare nella transizione digitale in termini di formazione e informazione per i clinici e cittadini e per questo – conclude Chiarolla – ci sarà bisogno di un numero sempre maggiore di ingegneri clinici anche sul territorio”.
Ufficio Stampa e Comunicazione AIIC
Walter Gatti
COMUNICATO STAMPA 5
ALLARME CYBERSECURITY: PROTEGGERE I SISTEMI GRAZIE A FORMAZIONE E GOVERNANCE
AL CONVEGNO NAZIONALE AIIC 2022 DIALOGO TRA ALCUNI TRA I MASSIMI ESPERTI INTERNAZIONALI DI SICUREZZA INFORMATICA HEALTHCARE
RICCIONE, 14 GIUGNO 2022 – “Alcuni anni fa una catena di supermercati è stata attaccata dagli hacker attraverso i sistemi da remoto di gestione del condizionamento dell’aria. Anche un casinò è stato aggredito attraverso il sistema che controllava l’alimentazione dei pesci nell’acquario: se gli hacker riescono a sfruttare queste imprevedibili porte d’ingresso, è ovvio che anche la sanità – con i suoi mille accessi – è un obiettivo raggiungibile e facilmente vulnerabile per scopi di pirateria informatica”: l’ha affermato durante la sessione dedicata alla Cybersecurity in sanità all’interno del XXII Convegno AIIC (in corso di svolgimento a Riccione) Claudio Telmon, componente del Comitato direttivo della Società italiana della sicurezza informatica (Clusit).
La frontiera della sicurezza informatica è una delle grandi sfide della sanità digitalizzata ed è al centro del dibattito dell’evento AIIC. Negli ultimi mesi propri gli attacchi dei criminali informatici ai centri di gestione dei dati sanitari sono diventati più frequenti. Lazio e Veneto ne hanno fatto recentemente le spese, con dati sanitari bloccati, richieste di riscatto e task force organizzate per garantire servizi e normali procedure amministrative. Perchè questi fenomeni di criminalità digitale sempre più frequenti in sanità? Ha precisato Telmon: “Le tecnologie sempre più diffuse in questo ambito sono la spiegazione di queste aggressioni: i dispositivi medicali sono vulnerabili perché la parte informatica di un dispositivo medico spesso non è curata e protetta con la stessa attenzione di altri sistemi IT. Dispositivi indossabili e impiantabili sono molto accessibili per come trasmettono i dati: ad esempio, le pompe insuliniche sono raggiungibili attraverso la supply chain di aggiornamento, come anche il bluetooth di un pacemaker è estremamente vulnerabile. Sono poi da considerare le strutture di telemonitoraggio e telemedicina e tutti quei sistemi basati su connettività che passa attraverso soluzioni in cloud. Questi sono elementi facilmente accessibili per chi ha intenzioni criminali”.
E’ stato Luca Giobelli (Azienda Zero Veneto) a riportare l’esperienza vissuta nello sviluppo di risposte agli attacchi ad una ULSS attaccata da hackers: nell’immediato è stata messa a punto una taskforce centrale per identificare ruoli e livello di maturità della sicurezza cibernetica, carenze e possibili servizi di sicurezza da implementare. A medio termine, si è investito nel controllo e implementazione delle azioni prioritarie, mentre a lungo termine è stato presentato un piano in base per la definizione di un modello organizzativo e operativo con corsi di formazione e di awareness.
La formazione ha quindi un ruolo centrale nello sviluppo di risposte precise agli attacchi degli hacker. Elemento sottolineato anche nella visione di Lee Kim (Senior principal cybersecurity and privacy dell’organizzazione di ricerca HIMMS) che da una prospettiva internazionale ha sottolineato l’importanza dell’aggiornamento continuo degli operatori, che devono essere preparati a riconoscere un attacco ed a condividerne con i colleghi le possibili conseguenze; ed a questa ha aggiunto l’importanza “di una cultura di governance basata sulla sicurezza, perché ogni organizzazione deve avere attenzione per procedure e management”. Stephen Grimes (senior advisor presso la Univerity of Connecticut per l’insegnamento agli ingegneri clinici e past president dell’Associazione Americana di Ingegneria Clinica-Acce) ha rilanciato il tema dell’alta competenza professionale: “Abbiamo una serie di sfide nel settore e sappiamo che nessun paese può risolvere il problema da solo: forse un’Agency internazionale potrebbe essere una risposta a questa emergenza. A mio modo di vedere tutti gli operatori sanitari dovrebbero avere informazioni di base in cybersecurity, dall’infermiere all’ingegnere clinico. Serve quindi la creazione di competenze adeguate perché le conseguenze della cybersecurity nell’healthcare sono diverse e pesantissime”.
Oltre alla formazione c’è però un impulso da dare a regole e strumenti per garantire sicurezza e qui l’Europa è in affanno. Su questo tema Fabio Cubeddu (Confindustria dispositivi medici) ha ricordato che anche all’interno dei recenti regolamenti europei non c’è chiarezza: “Attualmente il fabbricante per garantire sicurezza deve fare riferimento alla nuova banca dati Eudamed, ed alla Post Marketing Surveillance, ma si tratta di due riferimenti ancora non completamente operativi”. Le aziende produttrici sono oggi tenute ad analizzare rischi e incidenza per gravità di impatto di un attacco informatico al dispositivo per tutta la fase di vita del dispositivo, sin dalla sua progettazione. Ma a fronte di una evidente incertezza regolatoria il mercato non sa bene ad oggi come comportarsi. “Di fronte alle tante problematiche ci attendiamo sia scelte centrali decise e nette, che anche un impulso da parte dei progetti del PNRR”, ha concluso Maurizio Rizzetto (referente per l’ambito Cybersecurity di AIIC), “Formazione, competenze, professionalità fanno la differenza, ma ci serve un ambito di riferimento e una completa condivisione di esperienze. Gli ingegneri clinici sono pronti ad attivarsi, insieme a tutti gli altri professionisti del settore, per garantire il massimo della sicurezza nella gestione delle reti e dei devices, ma occorre far fronte comune, altrimenti – come abbiamo già visto – gli hacker riescono ad entrare dalle porte meno prevedibili dei sistemi”
Ufficio Stampa e Comunicazione AIIC
Walter Gatti
COMUNICATO STAMPA 4
APERTO IL 22 CONVEGNO AIIC:
UN PREMIO AMERICANO PER CONFERMARE UNA PRESENZA PROFESSIONALE IRRINUNCIABILE PER LA SANITA’ CHE CAMBIA
RICCIONE, 13 GIUGNO – Con la consegna del Premio dell’American College of Clinical Engineering all’ingegneria clinica italiana si è aperto a Riccione il XXII Convegno nazionale dell’AIIC. Il premio è stato consegnato da Binseng Wang (tra i fondatori e past-president di ACCE) a Lorenzo Leogrande (past-president AIIC), per “l’opera di sviluppo e posizionamento istituzionale dell’ingegneria clinica in Italia”, azione che può essere considerata da modello per le altre associazioni professionali in tutto il mondo.
Il Convegno AIIC, che ha per tema Oltre il PNRR: verso una cultura tecnologica a sostegno della salute (12-15 giugno, Pala-Riccione), è stato poi introdotto dall’intervento di Umberto Nocco (Presidente AIIC), che ha ricordato i quasi trent’anni di vita dell’associazione nata nel 1993, “tre decenni in cui gli ingegneri clinici si sono trasformati e sono aumentati in quantità, diffusione, competenze, responsabilità, qualità della presenza su tutto il territorio e all’interno di tutti gli ambiti della salute. Eravamo alcune centinaia di ‘operai specializzati’ in una sanità che cercava il suo futuro, mentre oggi siamo una realtà professionale, scientifica ed associativa che dialoga con tutte le Istituzioni, che è presente in tutti gli snodi decisionali del SSN, del procurement, della manutenzione, della sicurezza”.
Oggi la sanità radica i suoi servizi più avanzati nel terreno delle tecnologie: “Oggi è impossibile immaginare un’assistenza sanitaria avanzata e di qualità senza tecnologie”, ha detto Nocco, ”cosa sarebbe una terapia intensiva o una sala operatoria senza le decine e decine di strumenti e interconnessi che permettono ai professionisti della sanità di operare e ai pazienti di sopravvivere. Cosa sarebbe la ricerca senza lo sviluppo tecnologico? Cosa sarebbero gli ospedali? Cosa sarebbe anche il semplice studio di un medico di medicina generale? Le tecnologie healthcare non sono una commodity della sanità, ma uno dei suoi elementi portanti. E chi utilizza, acquisisce, governa le tecnologie con chi deve rapportarsi per una corretta gestione delle stesse se non con gli ingegneri clinici che sono i professionisti che coprono nella totale completezza le tecnologie?”
Da qui l’attenzione verso il PNRR, “un’opportunità storica per il nostro Paese. Negli ultimi 20anni la sanità è stata quasi un ‘portafoglio’ a cui attingere, provocando squilibri e disservizi che hanno colpito soprattutto le aree del Paese meno organizzate. Oggi sembra che qualcosa sia mutato nei piani della politica sanitaria e dei legislatori. Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza ha messo a disposizione fondi impensabili, con oltre 15miliardi di euro. Come professionisti in prima linea su questo settore vediamo positivamente questa spinta al rinnovamento, ma sappiamo – da pragmatici – che non basta acquistare o rinnovare tecnologie per produrre modifiche efficaci e utili, come anche il periodo della prima ondata pandemica ci ha insegnato. Non abbiamo bisogno di interventi singoli, ma di una ‘cultura tecnologica‘ per i manager, per gli operatori sanitari, per i politici, per le istituzioni per i decisori regionali e nazionali. Per avviare e radicare questa cultura tecnologica dobbiamo incontrare qui e anche dopo tutti gli stakeholders, i decisori politici, i cittadini e soprattutto tutti i professionisti che lavorano con noi in sanità, e con tutti loro creare le fondamenta di una nuova fase strategica, organizzativa e professionale per il SSN”.
A partire da queste considerazioni il presidente Nocco ha concluso ricordando che oggi AIIC ha oggi alcuni obiettivi prioritari: il dialogo continuo con gli stakeholders, il confronto interno alla professione, l’ascolto della voce delle altre professioni e dei cittadini, la centralità della formazione e – da ultimo – lo “spazio di grande attenzione ai giovani professionisti che cercano di capire come entrare al meglio nel mondo del lavoro”.
Ufficio Stampa:
Walter Gatti
COMUNICATO STAMPA 3
OLRE 2000 PARTECIPANTI ATTESI AL PIU’ IMPORTANTE EVENTO NAZIONALE DI TECNOLOGIE HEALTHCARE. I MACROTEMI: CYBERSECURITY, APP MEDICHE, DIALOGO CON I CITTADINI E CLINICI, APPLICAZIONI DI BIOINGEGNERIA, HTA
ROMA, 10 GIUGNO – E’ ormai da anni l’evento per eccellenza per chi si occupa di tecnologie in sanità e quest’anno con un titolo “sfidante” conferma di essere un appuntamento irrinunciabile: il XXII Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici-AIIC ha scelto Riccione come suo palcoscenico per il 2022 e lancia un titolo – Oltre il PNRR: verso una cultura tecnologica a sostegno della salute, 12-15 giugno, Pala-RIccione – che guarda al futuro ed agli effettivi ritorni che il Piano potrà lasciare sul SSN.
“Abbiamo proposto un Convegno 2022 dal titolo sfidante, perché riteniamo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenti un’opportunità storica per il nostro Paese” dice Umberto Nocco, presidente dell’Associazione, “E’ un’opportunità che però non può esaurirsi in una somma di investimenti progettuali slegati e scoordinati tra loro. E’ certo infatti che per l’ambito della salute il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza alla Missione 6 si focalizza su due obiettivi: il rafforzamento della prevenzione e dell’assistenza sul territorio e l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del SSN. Come professionisti in prima linea su questo settore vediamo positivamente questa spinta al rinnovamento – prosegue Nocco – ma sappiamo che non basta acquistare o rinnovare tecnologie per produrre modifiche efficaci e utili: solo il radicamento e la diffusione di una reale cultura tecnologica nel management, nell’organizzazione, nelle progettualità complesse e nei processi, potrà aiutare il nostro SSN a realizzare quel salto di qualità che anche il periodo pandemico da SARS.CoV.2 ci ha mostrato essere oggi indispensabile. E’ indispensabile una nuova piattaforma di riferimento di tutto il sistema, che chiamiamo ‘cultura tecnologica’, in grado di connettere nel suo insieme tutti gli elementi che compongono il quadro dell’innovazione in sanità”. Sottolinea il presidente AIIC: “Per avviare e radicare questa cultura tecnologica dobbiamo incontrare gli stakeholders, i decisori politici, i cittadini e soprattutto tutti i professionisti che lavorano con noi in sanità, e con tutti loro creare le fondamenta di una nuova fase strategica, organizzativa e professionale per il SSN”. Da qui la centralità della “sfida” lanciata da AIIC a Riccione.
Ed allora quali sono i macrotemi dell’evento assemblati da Lorenzo Leogrande (presidente del Convegno) e da Stefano Bergamasco (presidente del Comitato Scientifico)? Eccoli: Telemedicina (Telemedicina e ICT per un sistema sanitario con maggiore qualità ed economicamente sostenibile; Project management nell’organizzazione dei servizi di telemedicina); PNRR-e investimenti tecnologici in sanità (grandi tecnologie: è davvero ciò di cui aveva bisogno il nostro Paese? Parco macchine obsoleto e Piano degli Investimenti; Indici di priorità attendibili; Valutazione della qualità reale delle apparecchiature nei processi di acquisto); Regolatorio MDR e IVDR (I trial clinici pre e post market; dispositivo-vigilanza; Eudamed; Nuovi ambiti di competenza per l’ingegnere clinico (strumentario chirurgico; gestione della sicurezza laser); Valore dei dati per la gestione delle tecnologie; Assistenza Domiciliare; Collaborazioni multiprofessionali; Project management e organizzazione; Attività manutentive e right to repair; Applicazioni innovative di bioingegneria. A questi si aggiunge una particolare sessione dedicata all’Health Technology Assessment (Focus HTA, 14 giugno) che offrirà occasione di riflessione con i maggiori esperti nazionali del sistema di assessment di tecnologie e dispositivi.
A questi macro-argomenti si aggiungeranno nel programma di Riccione (come d’abitudine) i Corsi di formazione, che sono sempre uno dei momenti più seguiti dell’intero evento annuale AIIC, a cui sono attesi oltre 2000 partecipanti. Il Convegno è da anni anche il palcoscenico dove vengono premiati i migliori progetti nazionali nell’ambito tecnologico healthcare. Il Premio AIIC AWARDS, che ha visto la partecipazione di oltre 130 team e progetti, “è sviluppato per far emergere le professionalità esistenti nelle tante realtà del SSN che si occupano di trasformazione tecnologica”, sottolinea Lorenzo Leogrande. La Giuria specialistica – composta da esperti di settore, rappresentanti delle Istituzioni e dal Direttivo degli ingegneri clinici ed è presieduta da Nino Cartabellotta – comunicherà i vincitori dell’AIIC AWARDS all’interno della Cena di Gala del Convegno di Riccione.
Ufficio Stampa:
Walter Gatti
COMUNICATO STAMPA 2
AIIC AWARDS 2022:
APERTA LA SELEZIONE DEI MIGLIORI PROGETTI NELL’AMBITO DELLE TECNOLOGIE HEALTHCARE
DIGITAL HEALTH, PNRR, TECNOLOGIE BIOMEDICHE, BIOINGEGNERIA, DISPOSITIVI MEDICI, CYBERSECURITY: UNA SELEZIONE APERTA A TUTTI I PROFESSIONISTI DELLA SANITA’ IN VISTA DEL CONVEGNO NAZIONALE AIIC RICCIONE, 12-15 GIUGNO 2022
ROMA, 1 APRILE 2022 – Per selezionare ed identificare i migliori progetti di ingegneria clinica e biomedica l’ASSOCIAZIONE ITALIANA INGEGNERI CLINICI ha lanciato il suo AIIC AWARDS 2022, una selezione di progettualità rappresentative dell’eccellenza italiana di settore. Il Premio, che viene proposto all’interno del XXII Convegno Nazionale AIIC (Oltre il PNRR: verso una cultura tecnologica a sostegno della salute; 12-15 giugno, Riccione), “è sviluppato per far emergere le professionalità esistenti nelle tante realtà del SSN che si occupano di trasformazione tecnologica”, sottolinea Umberto Nocco, presidente AIIC, “Sappiamo che i nostri associati sono capaci di progettualità importanti, e spesso lavorano in team multidisciplinari con il coinvolgimento di tanti altri professionisti, ai quali anche si rivolge il nostro Award. Nostro obiettivo è creare un luogo in cui tutte queste competenze possano rendersi visibili e convergere, mostrando anche la vastità e qualità delle collaborazioni con università, ospedali, centri di ricerca, IRCCS, altre società scientifiche e soggetti della produzione”.
Le Aree tematiche all’interno delle quali possono candidarsi le progettualità dell’AIIC AWARDS sono nove e riguardano: 1-PNRR: progetti e proposte per una nuova sanità; 2 – Innovazione (processi, prodotti, servizi); 3- Sanità digitale e telemedicina; 4 – Gestione delle tecnologie biomediche: dati, modelli, risultati; 5 – Formazione continua e training professionale; 6 – Applicazioni innovative di bioingegneria; 7 – Valutazione delle tecnologie ed esperienze innovative di procurement; 8 – Sperimentazione clinica pre e post-market sui dispositivi medici; 9 – Interoperabilità dei dispositivi medici e cybersecurity.
Per partecipare all’AIIC-AWARDS è sufficiente sottoporre sulla piattaforma AIIC un abstract corredato di immagini e breve presentazione (https://www.convegnonazionaleaiic.it/come-partecipare). Come saranno valutati i singoli progetti sottoposti alla selezione? “I criteri di valutazione terranno conto di originalità della presentazione, di multidisciplinarietà dell’elaborato e della sua capacità di reale implementazione, nonché di concreta applicabilità”, precisa il presidente del Convegno e past-president AIIC, Lorenzo Leogrande, “Sarà una Giuria specialistica a selezionare nelle prossime settimane i migliori lavori, per poi giungere all’interno del Convegno di Riccione alla proclamazione dei vincitori per ogni singola categoria. Ricordo che la nostra scelta è di offrire ampia visibilità a tutti i lavori ammessi alla selezione finale: queste progettualità saranno infatti pubblicate sul sito del Convegno AIIC 2022 e rese visibili per circa un anno”.
La data di scadenza per la presentazione degli abstract è fissata per il 30 APRILE. La Giuria specialistica – che sarà composta da esperti di settore, rappresentanti delle Istituzioni e dal Direttivo AIIC – comunicherà i vincitori dell’Awards all’interno della Cena di Gala del XXII Convegno.
Ufficio Stampa e Comunicazione AIIC
Walter Gatti
COMUNICATO STAMPA 1
CONVEGNO AIIC 2022:
OLTRE IL PNRR, VERSO UNA CULTURA TECNOLOGICA A SOSTEGNO DELLA SALUTE
UMBERTO NOCCO: COME ASSOCIAZIONE VOGLIAMO GUARDARE OLTRE IL PIANO NAZIONALE, AFFINCHE’ LE RISORSE CHE METTE A DISPOSIZIONE NON VADANO SPRECATE
ROMA, 10 MARZO 2022 – Il XXII Convegno dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA INGEGNERI CLINICI-AIIC si terrà a Riccione dal 12 al 15 giugno ed avrà per tema: “Oltre il PNRR: verso una cultura tecnologica a sostegno della salute“. “Come professionisti in prima linea sappiamo benissimo che non basta “acquistare o rinnovare” tecnologie per produrre modifiche efficaci e utili, come anche il periodo della prima ondata pandemica ci ha insegnato”, sottolinea il presidente dell’Associazione Umberto Nocco, presentando l’appuntamento, “Come associazione di professionisti ci siamo da tempo posti in una posizione di osservazione attenta rispetto ad un Piano che certamente infonde risorse importanti per il sistema-Paese, ma che richiede grande intelligenza, progettualità e capacità di sguardo prospettico affinchè la grande occasione offerta non sia sprecata. E’ per questo che abbiamo voluto guardare oltre, immaginarci il dopo PNRR”.
L’evento AIIC; che ormai è l’appuntamento centrale del confronto sulle tecnologie per la salute nel loro incrocio con le politiche sanitarie, partirà dalla riflessione sul PNRR, che – precisa Lorenzo Leogrande, presidente del Convegno – “sta mettendo a disposizione del Paese e della Sanità finanziamenti che produrranno modifiche radicali dello stesso impianto complessivo del sistema delle cure, sviluppando un’accelerazione mai vista sul settore della digital health e delle tecnologie. Noi siamo però consapevoli che non abbiamo bisogno ‘solo’ di progetti o di ‘interventi’ singoli, ma di una nuova piattaforma di riferimento di tutto il sistema, che chiamiamo ‘cultura tecnologica’ in grado di connettere nel suo insieme tutti gli elementi che compongono il quadro dell’innovazione in sanità”.
Per avviare e radicare questa “cultura tecnologica” AIIC ha costruito un programma di sessioni plenarie e parallele all’interno delle quali incontrare gli stakeholders, i decisori politici, i cittadini e soprattutto tutti i professionisti che lavorano in sanità per – come sottolineato da Nocco e Leogrande – “creare le fondamenta di una nuova fase strategica, organizzativa e professionale per il SSN”.
A circa quattro mesi dalla conclusione del Convegno Nazionale di Milano, l’Associazione si prepara quindi per il suo 22° evento annuale. L’ultimo appuntamento – “Verso un nuovo SSN. Professionisti, innovazione e PNRR” (11-13 novembre, East End Studios, Milano) – ha registrato oltre 2000 presenze, con 1500 iscritti tra i soci, 800 partecipanti ai corsi di formazione, oltre 250 relatori e circa 90 partner industriali su un’area espositiva di 2500 mq.