AFFILIAZIONE
università degli studi di verona
AUTORE PRINCIPALE
Dr. Vinco Sara
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GRUPPO DI LAVORO
Dr. Vinco Sara – università degli studi di verona, verona
Dr. Errico Andrea – università degli studi di verona, verona
Dr Ambrosini Giulia – università degli studi di verona, verona
Dr. Dalla Pozza Elisa – università degli studi di verona, verona
Marroncelli Nunzio – università degli studi di verona, verona
Prof. Dando Ilaria – università degli studi di verona, verona
Prof. Zampieri Nicola – università degli studi di verona, verona
AREA TEMATICA
Gestione delle tecnologie biomediche: dati, modelli, risultati
ABSTRACT
L’infertilità è un problema clinico e sociale mondiale che colpisce ogni anno un numero crescente di persone. Per quanto riguarda l’infertilità maschile, essa colpisce circa il 50% delle coppie con il 30% dei casi legati a patologie testicolari. In circa il 60% di questi casi, i fattori di rischio che potrebbero alterare il potenziale di fertilità nei maschi possono essere diagnosticati e trattati in età pediatrica/adolescenziale, evidenziando l’importanza della prevenzione e della conservazione del potenziale fertile nei pazienti giovani. Il criptorchidismo è una condizione in cui uno o entrambi i testicoli non riescono a scendere dall’addome allo scroto, rappresentando una patologia di interesse andrologico in età pediatrica per lo più associata a una ridotta fertilità. Durante la migrazione dei testicoli, il tessuto connettivo del gubernaculum subisce un rimodellamento e diventa una struttura fibrosa, ricca di collagene e tessuto elastico. Potenzialmente la stimolazione gubernacolare post-operatoria può migliorare la crescita testicolare aumentando la vascolarizzazione del testicolo. Il primo obiettivo di questo progetto è stato quello di coltivare in vitro cellule gubernacolari derivate dalla biopsia del testicolo gubernaculum di un paziente criptorchide per ottenere cellule staminali, attraverso un protocollo di de-differenziazione ottimizzato nel nostro laboratorio. Dopo aver ottenuto le cellule staminali, che sono state caratterizzate a livello morfologico e molecolare, il secondo obiettivo è stato quello di spingere queste cellule a differenziarsi ulteriormente in cellule di tipo Leydig ex-novo. La potenziale applicazione clinica futura di questo progetto consiste nell’ottenere cellule Leydig completamente funzionali direttamente dalla biopsia del paziente con l’obiettivo di conservarle per: 1) generare organoidi in vitro per supportare la maturazione degli spermatozoi, in caso di alterazioni della spermatogenesi in età adulta; 2) reimpiantarle in pazienti con ipogonadismo dovuto a cause congenite o a malattie oncologiche. Questo progetto fa parte di uno studio più ampio che mira a preservare la fertilità dei maschi in età pediatrica, aprendo la strada ad applicazioni più ampie, tra cui altre patologie testicolari come la torsione testicolare.