AFFILIAZIONE
ares sardegna
AUTORE PRINCIPALE
Ing. Littarru Giuseppina
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GRUPPO DI LAVORO
Ing. Littarru Giuseppina – ares sardegna, selargius
AREA TEMATICA
Gestione delle tecnologie biomediche: dati, modelli, risultati
ABSTRACT
Nell’ambito della gara regionale per l’acquisizione di sistemi infusionali in service, è stato necessario effettuare un’attualizzazione del fabbisogno inizialmente stimato in fase di progettazione a seguito all’evolversi delle esigenze cliniche anche con riferimento alle esigenze di possibili epidemie infettive.
L’obiettivo del presente lavoro è stato quello di proporre e mettere in atto un modello che consentisse una distribuzione strategica che tenesse conto oltre che del fabbisogno a suo tempo manifestato anche delle linee guida e dei requisiti di accreditamento per identificare degli standard di riferimento a livello regionale.
Il lavoro si è articolato nelle diverse fasi di seguito riportate:
– Analisi dei lotti presenti in gara;
– Analisi dei requisiti di accreditamento;
– Analisi dettagliata dell’installato;
– Confronto tra fabbisogno espresso in fase di progettazione e fabbisogno attuale;
– Definizione dei criteri di distribuzione in accordo con le farmacie ospedaliere e territoriali.
Il modello ha permesso di definire i criteri di distribuzione specifici per ogni lotto aggiudicato. In particolare, la procedura di gara prevedeva la suddivisione in lotti in base in base all’INTENSITÀ DI CURA dei reparti ospedalieri (BASSA; ALTA) e pertanto i criteri si sono differenziati in base alla suddivisione sopracitata.
Per l’ALTA INTENSITA’ DI CUR è stata prevista una dotazione minima di pompe: 3 volumetriche, 3 a siringa e 1 nutrizione per posto letto. Per la BASSA INTENSITA’ DI CURA è stata prevista una dotazione minima pari al 30% di pompe volumetriche e di nutrizione rispetto al numero di posti letto, mentre è stato confermato l’installato delle pompe a siringa.
Per quanto riguarda la distribuzione delle pompe enterali nel territorio, in collaborazione con le farmacie e i distretti territoriali, è stata assegnato un dispositivo a ciascun paziente, sostituendo sia le pompe enterali del precedente service sia le nuove assegnazioni/prescrizioni.
In conclusione, il modello proposto ha permesso una distribuzione definita su standard univoci nel territorio regionale e ha altresì consentito di avviare una nuova metodologia di monitoraggio dei sistemi installati a differenza della precedentemente gestione. L’attualizzazione del fabbisogno inoltre ha consentito di avere un modello versatile e allineato con le esigenze mutevoli nel tempo.