AUTORE PRINCIPALE
Stefano Guercio
AFFILIAZIONE
ASLTO3
VALUTA IL CHALLENGE
GRUPPO DI LAVORO
Stefano Guercio – ASLTO3, Piemonte
Stefano Guercio – ASLTO3, Piemonte
Davide Minniti – ASLTO3, Piemonte
Michele Presutti – ASLTO3, Piemonte
Pamela Morelli – ASLTO3, Piemonte
Maurizio Bellina – ASLTO3, Piemonte
Luca Bonadonna – ASLTO3, Piemonte
Olivia Parigi – ASLTO3, Piemonte
Flavio Boraso – ASLTO3, Piemonte
Marika Giacometti – ASLTO3, Piemonte
Stefano Passi – ASLTO3, Piemonte
AREA TEMATICA
Assistenza domiciliare: le tecnologie per il territorio
ABSTRACT
La Prostatectomia Radicale per carcinoma della prostata può oggi essere condotta in casi selezionati con tecnica open “mini-invasiva” il che rappresenta una notevole evoluzione rispetto all’intervento classico e le conferisce un’importante ruolo tra le varie alternative terapeutiche nel cancro di prostata oggi disponibili (laparoscopica robotizzata).
L’esclusività della Prostatectomia Radicale mini-invasiva si basa su:
- – una “mini-incisione cutanea”
- – il risparmio di alcune strutture anatomiche importanti per la ripresa della continenza
- – l’impiego di un “bisturi” ad acqua per lo scollamento atraumatico dei tessuti.
- – Una chirurgia fasciale (denominata FAST: Fascial Anastomosis Suspension Tecnique) che può consentire la ripresa della continenza urinaria già alla rimozione del catetere.
- – Intervento condotto in anestesia locale (spinale) il che permette la alimentazione la sera del giorno dell’intervento la deambulazione e la dimissione in prima giornata post-operatoria.
La dimissione in prima giornata (dopo solo 24 ore di ricovero) è una prassi già consolidata in casi selezionati presso l’Urologia di Rivoli ed è possibile soltanto utilizzando la tecnica su descritta (interventi in laparoscopia o robotizzati richiedono qualche giorno di degenza) e sfruttando la sinergia esistente nell’ASLTO3 tra l’Ospedale e il Territorio (MMG ADI).
La dimissione precoce oggi si può avvalere anche di un sistema tecnologicamente avanzato di telemedicina (sistema eViSuS) che è in grado di esaltare l’interazione tra Ospedale (Urologi- Infermieri) e il Territorio (A.D.I. Assistenza Domiciliare Integrata) grazie ad una stazione remota collocata nella casa del paziente in grado di dialogare con una consolle situata in Ospedale nel Reparto di Urologia.
Si tratta di una sorta di videochiamata ad altissima definizione che permette di inquadrare nei minimi particolari le aree di interesse medico dalla ferita chirurgica al tracciato ECG all’aspetto clinico e alla performance generale del paziente. È la prima volta che il sistema eViSuS viene utilizzato nel monitoraggio domiciliare di un paziente sottoposto a intervento chirurgico e dimesso precocemente.
Grazie all’innovazione apportata da questa nuova tecnologia il monitoraggio a domicilio di un paziente chirurgico diviene più agevole e riproducibile con gli enormi vantaggi conseguenti: impatto psicologico positivo minor rischio di infezioni ospedaliere minori costi.