AUTORE PRINCIPALE
Paola Franzone
AFFILIAZIONE
AO Alessandria
VALUTA IL CHALLENGE
GRUPPO DI LAVORO
roberta bellini – azienda ospedaliera alessandria, Piemonte
Paola Franzone – AO Alessandria, Piemonte
Pamela Guglielmini – AO Alessandria, Piemonte
Maura Vincenti – AO Alessandria, Piemonte
Rouhanifar Hamed – AO Alessandria, Piemonte
Maria Caterina Canepa – AO Alessandria, Piemonte
Daniela Giacobbe – AO Alessandria, Piemonte
Paola Re – AO Alessandria, Piemonte
Franco Zandrino – AO Alessandria, Piemonte
Giuseppina Carlevaro – AO Alessandria, Piemonte
Marco Polverelli – AO Alessandria, Piemonte
Marco Ghiglione – AO Alessandria, Regione
Fabrizio Cassini – AO Alessandria, Piemonte
Linda Crocco – AO Alessandria, Piemonte
AREA TEMATICA
Health Operations/Project Management
ABSTRACT
L’azienda ospedaliera di Alessandria ha negli anni potenziato l’utilizzo dei PDTA come strumento di governo della complessità dei percorsi clinici. Soprattutto nell’area oncologica anche grazie all’impulso della rete oncologica del Piemonte e valle d’Aosta insieme ai PDTA si sono potenziati strumenti di gestione integrata del percorso dei pz come i GIC di patologia (Gruppo Interdisciplinare di cure) e si è definito un cruscotto di monitoraggio di indicatori di struttura processo ed esito a verifica dell’attuazione e delle performance
nel 2018 l’Azienda ha sottoposto a revisione il PDTA della Mammella e ha voluto inserire nella riprogettazione dello stesso le associazioni di volontariato che collaborano con noi da anni (LILT e BIOS) inserendo i bisogni e fabbisogni informativi delle pazienti nel nostro percorso. Il cuore del PDTA è il diagramma di flusso che vuole servire come mappa e guida semplice e facilmente comprensibile anche per chi si trova ad affrontare il percorso di cura. Le pazienti hanno condiviso il percorso e proposto integrazioni attenzionato aspetti avanzato richieste che sono state prese in carico dall’Azienda (potenziamento supporto psicologico monitoraggio stringente dei tempi)
il governo del percorso strutturato ha consentito di ridurre il tempo tra richiesta e visita CAS (1° visita del paziente con sospetta neoplasia) che è pari a 13gg (5gg limite definito dalla rete oncologica) e tra visita CAS e primo GIC (prima valutazione congiunta del gruppo interdisciplinare-deliberato-a seguito del completamento dell’iter diagnostico per la definizione della terapia) che è appena superiore ai 19gg (contro i 24gg definiti dalla Rete). Sono molto positivi anche i tempi per l’avvio dell’iter terapeutico in particolare per l’effettuazione dell’intervento chirurgico. Il K mammella non è una patologia tempo dipendente in senso stretto (come ictus o IMA) ma la letteratura ci dice quanto sia fondamentale la riduzione dei tempi diagnostici e terapeutici quindi inclusione ed empowerment VERO dei pazienti e monitoraggio dell’efficienza oltre che efficacia del percorso