AFFILIAZIONE
estar toscana
AUTORE PRINCIPALE
Dr. Luschi Silvia
VALUTA IL CHALLENGE
GRUPPO DI LAVORO
Dr. Luschi Silvia – estar toscana, pisa
Dr. Grazzini Silvia – estar toscana, pisa
Dr. Razzauti Claudia – estar toscana, pisa
Ing. Bellucci Stefano – estar toscana, pisa
Dr. Santuari Alceste – università di bologna, bologna
AREA TEMATICA
Valutazione delle tecnologie ed esperienze innovative di procurement
ABSTRACT
Obiettivo generale del public procurement è quello di impiegare le risorse pubbliche per generare salute, inclusione, benessere, responsabilità e impatto sociale positivo per superare l’idea di “spesa pubblica” in direzione dell’idea di “investimento”, come riserva di valore e opera pubblica durevole nel tempo, indipendentemente da che cosa si acquisti.
Il nostro studio ha ad oggetto i possibili percorsi di deistituzionalizzazione in caso di insufficienza renale cronica (IRC) e intende implementare un metodo per valutare l’impatto sociale positivo, definito come la conseguenza dell’azione intrapresa sul contesto specifico e sulla comunità di riferimento, in relazione ai vari percorsi di cura al fine di operare scelte socialmente responsabili di breve, medio e lungo periodo.
Lo strumento utilizzato è quello della Distinta Base, adeguatamente adattata per misurare l’impatto sociale, definito da indicatori di risultato di tipo outcome, che ci ha consentito di tradurre in immagine l’impatto della cura, associato alle diverse tipologie di trattamento, sulla persona, sul suo progetto di vita e sulla rete sociale coinvolta. Il lavoro, attraverso una analisi controfattuale ed economico-equivalente, ha portato all’elaborazione di un modello in grado di definire e misurare l’impatto sociale associato all’intervento posto in atto.
La nostra analisi consente di stimare il valore economico dell’impatto sociale, legato alle diverse tipologie di trattamento, fornendo una rappresentazione di che cosa la spesa pubblica compri o possa comprare, in termini di cura, salute e benessere.
Questo studio ci ha permesso di appurare che l’impatto sociale maggiore si ottiene con il percorso domiciliare.
I percorsi di domiciliarità, alla stregua di molti altri che riguardano i servizi sociosanitari e di welfare in generale, richiedono di impiegare approcci e metodologie diverse da quelle tradizionali di natura competitiva. Inoltre, tali percorsi permettono importanti risparmi in termini di minori spese, relative all’istituzionalizzazione anche in vista dell’incremento dei casi di IRC, da poter reinvestire per le politiche sociosanitarie associate alla domiciliarità.
Ne consegue che il processo d’acquisto dovrebbe iniziare dalla verifica dell’appropriatezza degli attuali processi produttivi di cura e di salute e dalla loro riprogettazione per renderli sempre più appropriati e idonea a costituire riserva di valore anche per le generazioni future.