AUTORE PRINCIPALE
Fabrizio Iannelli
AFFILIAZIONE
OMNIA HOSPITAL Office
VALUTA IL CHALLENGE
GRUPPO DI LAVORO
Fabrizio Iannelli – OMNIA HOSPITAL Office, Calabria
Cristian Veraldi – OMNIA HOSPITAL Office, CALABRIA
AREA TEMATICA
Health Technology Assessment
ABSTRACT
L’intento di questa relazione è quello di dimostrare che oggi sarebbe opportuno rivisitare le modalità di rientro da deficit provenienti dal settore sanitario senza svalutare la tecnologia in senso lato. Un argomento valido tanto per i costi dei prodotti biomedicali quanto per i servizi che ne derivano come le manutenzioni quando si parla di apparecchiature. Si parla facilmente di “risparmio” ma è difficile farlo in modo razionale mirato e soprattutto secondo criteri di produttività. Adottare politiche di risparmio non può prescindere difatti da un aspetto fondamentale ossia il fattore tempo inteso come intervallo entro il quale si intende raggiungere l’obiettivo prefissato di risparmio che in un settore articolato e complesso come quello sanitario non deve guardare al breve periodo bensì al lungo periodo. Da qui il concetto di progettualità di spesa. L’abstact nasce dall’esperienza maturata nell’ambito professionale analizzando alcuni casi concreti di produttività in termini di spesa sanitaria.
I dispositivi medici seguono un canale produttivo altamente specialistico utilizzati in sanità al fine di garantire qualità ed efficienza nelle prestazioni di assistenza erogata alla cittadinanza stakeholder ultimo di un processo molto complesso come quello sanitario. Per tali ragioni l’ottimizzazione delle risorse deve tener conto che ci si riferisce il più delle volte a tecnologie sofisticate e costose che portano in realtà ad un risparmio inimmaginabile non solo per la struttura sanitaria che acquista bensì per l’intera comunità.
Nel sistema sanitario italiano è sempre più diffuso l’approccio all’Health Technology Assessment oggetto di studio in numerose Università. Metodo studiato per dare una razionalità alla spesa sanitaria.
Tuttavia è ancora diffuso constatare che la tecnologia e tutto il processo derivante dall’apporto di migliaia di professionisti dell’ingegneria o delle biotecnologie a disposizione della scienza medica possano essere sviliti da un contesto sanitario che guarda spesso alla sola logica del risparmio to cours sottovalutando tutto quello che sta dietro una tecnologia nata per ottemperare ad un fabbisogno clinico.
Si parla spesso di standardizzazione per la risoluzione di esigenze di salute non facilmente omologabili una “forzatura” che può mettere in secondo piano la qualità delle forniture determinando un abbattimento della concorrenza con il rischio concreto di generare veri e oligopoli.